Credit photo: www.curarsialnaturale.it
Qualche settimana fa ho letto su Irene Closet della "gita" di Irene nei laboratori Clarins: che invidia!
Ma sì, invidia, no da blogger, ma da "tecnica": quanto mi piacerebbe lavorare in un laboratorio cosmetico, o comunque nella parte scientifica/marketing di qualche azienda cosmetica.
E lei ha potuto toccare con mano il tutto.
Purtroppo la grandi company cosmetiche hanno le sedi di ricerca all'estero e non in Italia, dove possiamo trovare solo gli uffici commerciali.
Questa invidia/depression era fino a qualche settimana fa.
Poi, è arrivato un post di Io leggo l'etichetta.
Ho imparato che paraffine, vaselline e oli minerali in grandi quantità in una crema, danno solo una parvenza di idratazione ma di fatto non fanno respirare la pelle.
Che molti additivi per dare fragranza (o coprire odori poco gradevoli) possono dare sensibilizzazione se usati costantemente, soprattutto su pelli sensibili.
Che i siliconi danno un effetto seta, ma se presenti in grandi quantità danno secchezza, dilatazione dei pori e occlusione.
Solo con queste poche info, ho cominciato a guardare diversamente i prodotti cosmetici che tutti noi compriamo.
Con questa particolare attenzione, sto scoprendo che la maggior parte dei cosmetici che tutte noi usiamo, e che sono pure costosi, in verità non sono un super prodotto miracoloso.
Magari da una parte sì, ma dall'altra può dare altri problemi.
Ora, sono un po' "smonata": non dovrei comprare più niente!!
Giovedì, sono andata ad un evento Yves Saint Laurent da Sephora: beh, packaging da sogno, ma inci poco dermocompatibili.
Che fare?
Dovrò un po' ingegnarmi con il DIY.
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