Con l'avvento dell'autunno necessito di scarpe, ma un po' sono indecisa su ciò che voglio ed un po' non trovo nulla che mi entusiasma.
Per esempio, sono attratta dalle scarpe Dandy, molto in in questo periodo, ma mi ci vedete con quelle addosso? Boh... A me piacciono, ma non addosso di me.
Non riesco a trovarne un esempio (grrr) ma comunque sono quelle scarpe dal taglio maschile.
Ecco un articoletto sul genere di look (che non mi appartiene, ma è affascinante)

<< Lo stile dandy è in genere collegato al prototipo maschile aristocratico che affonda le sue origini nel personaggio di Oscar Wilde, ma di questi tempi i ruoli si sovvertono ed ecco che l’aggettivo si accosta ad una donna, una top per la precisione come Irina Lazareanu, acerrima “nemica” di Kate Moss, rivale non solo sulle passerelle, una che del look mascolino caratterizzato da pantaloni, blazer, camicie e persino cravatte, ha fatto il proprio marchio di fabbrica. >>

Definizione di dandy (by Wikipedia): "Il movimento dandy, dandysmo o dandismo, fu un movimento culturale inglese della fine del XIX secolo. Era una dottrina dell'eleganza, della finezza e dell'originalità che si legava principalmente al linguaggio e all'abbigliamento.

La definizione di un dandy potrebbe essere "un uomo dall'andatura preziosa, originale e ricercata e dal linguaggio scelto". Ma il dandysmo non era un'estetica fissa, poteva infatti variare abbastanza notevolmente. Il dandy era l'eccentrico che si divertiva a stupire il pubblico, con atteggiamenti e gesti provocatori, con il suo modo di vestire e di vivere.

Durante l'Età Vittoriana questo tipo di mentalità era già stata concepita dal movimento artistico e culturale dei preraffaelliti, tra cui, come esponente il pittore Dante Gabriel Rossetti. Fra i dandy più conosciuti ricordiamo Lord Brummell, Oscar Wilde . Tra i più importanti dandy italiani vicini al dandismo di Wilde possiamo trovare Gabriele D'Annunzio che identificò come radice del dandismo, già espressa nel Piacere, il disgusto aristocratico e un disprezzo antidemocratico delle masse. Un esponente famoso del movimento in Germania fu Franz Liszt."


Da vera vogliosa del trend c'ho pure voglia di avere una Moleskine, che fa molto persona che ha qualcosa da dire. "I moleskine sono dei taccuini prodotti originariamente in Francia nel secolo scorso e divenuti famosi per essere stati usati da diversi scrittori e artisti per appunti, schizzi e annotazioni (ad esempio: Vincent van Gogh, Ernest Hemingway, Pablo Picasso e Bruce Chatwin). L'ultimo produttore, una piccola azienda di Tours, chiuse nel 1986 e i taccuini divennero introvabili. Sono caratterizzati da una copertina in cartone rilegata in tessuto di cotone verniciato similcuoio (chiamato in inglese moleskin, letteralmente: pelle di talpa), angoli arrotondati, fettuccia elastica di chiusura e taschina interna a soffietto.
Nel 1998, la casa editrice italiana
Modo&Modo ha registrato il marchio «Moleskine» per commercializzare una linea di taccuini con le caratteristiche del modello classico. I taccuini attuali vengono prodotti in formato tascabile (cm 9x14), medio (cm 13x21) e grande (cm 19x25) con molteplici campiture, dai quadretti al pentagramma."

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