Blush

 

 

Ho letto l'argomento su Vogue.it.

Non potevo non dargli importanza sul mio blog.

Il blush.

Il blush, per le non esperte come me in fatto di make-up, è il modo corretto per dire fard, termine più comune ma imperfetto perché coincide con il nome di un nota marca di trucchi. In particolare deriva dal verbo inglese "to blush" che significa "arrossire".

 

Il mio ragazzo continua a dirmi che sembro un "pometto", che il mio ovale ha la forma di una mela.

Ecco perché non potevo non dare importanza al trocco delle "gote", caratteristica mia abbastanza importante da far risaltare, soprattutto dato il spiacevole colorito verdino spento della mia pelle :S

E poi fa molto "ragazza bon ton" che diventa rossa per un nonnulla, e che fa tanto chic (e pure un po' Gossip girl prima serie ;P).

 

Le professioniste di questo beuty-look sono per eccellenza le francesi che ci insegnano che per stenderlo in modo corretto bisogna sorridere. Sorridendo, infatti, i muscoli facciali assumono la posizione perfetta per aiutarci a individuare la zona (ovvero le pommettes) dove posare il pennello.

 

 

Parola d'ordine: per il trucco da giorno bisogna sempre sfumare le pomettes.

 

 

 

 

Photo by Miles Aldridge, da Vogue Italia, settembre 2009

1 commento:

  1. Non potrei vivere senza blush.. è un grande aiuto, soprattutto in inverno quando la carnagione si spegne.. hai dato un ottimo consiglio sull'applicazione.. sorridere aiuta ad identificare la zona giusta su cui stenderlo, che varia su ogni viso..

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